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 Il futuro dei prodotti sostenibili si chiama Plastica Post consumo (PCR)
Francesca Sancinelli, direttore del dipartimento plastica del gruppo Montello SpA, rileva come nel corso del 2020 si sia avuto modo di riconsiderare il ruolo della plastica e di scoprir- ne la sua centralità per ambiti fondamentali per la salute, come quello medicale. La plastica con le sue proprietà e la sua versatilità è in grado di coniugare l’evoluzione e la sicurezza con la sostenibilità. L’obiettivo possibile e auspicabile si ricon- figura, pertanto, nel “waste plastic free”, ovvero nell’azzerare la presenza di plastica nelle discariche e quindi, nel recuperare tutti i rifiuti in plastica.
La realizzazione di un mondo senza rifiuti plastici passa neces- sariamente per l’evoluzione nell’uso del PCR (la plastica deri- vante dalla raccolta differenziata che noi tutti separiamo a casa), articolata su diversi livelli: dal design del packaging per renderlo più facilmente riciclabile, al potenziamento e al miglioramento tecnologico degli impianti di raccolta e riciclo volti alla riduzione degli scarti di lavorazione, e nell’amplia- mento della gamma di utilizzo delle materie plastiche secon- darie (MPS) destinate alla produzione di beni ed imballaggi in plastica.
La strada intrapresa con determinazione dalla Commissione Europea condurrà infatti, ad immettere sul mercato imballaggi solo ed esclusivamente riciclabili in tutte le parti che li costitui- scono e, ove possibile, produrli con uno stesso polimero. Così facendo sarà possibile riutilizzare tutti gli imballaggi immessi al consumo, riducendo drasticamente il ricorso ai polimeri ver- gini e la quantità di scarti prodotti durante le fasi del riciclo e recupero. A supporto di questa rivoluzione, contenuta nel pac- chetto di economia circolare europeo, il Plastic Recycling
Europe ha redatto delle linee guida che suggeriscono quali materiali utilizzare, e quali non utilizzare, per la produzione di imballaggi in plastica performanti ai fini del riciclo.
La ricerca sulla produzione di imballaggi riciclati e riciclabili e che possano, al tempo stesso, entrare in contatto con gli ali- menti è tutt’ora in itinere ma con soluzioni interessanti quali il doppio strato e la barriera funzionale. Nel caso delle vaschette rigide, ad esempio, esiste la possibilità di realizzarle con mate- riale PCR sui lati esterni, e impiegare il materiale plastico vergi- ne solo per gli interni, destinati al contatto diretto con gli ali- menti. In tal modo sono garantite sia la shelf-life del prodotto ivi contenuto che la conformità alle norme sulla sicurezza ali- mentare.
Il costante aumento nell’utilizzo della plastica post consumo da parte dell’industria di trasformazione è già una realtà. Questo grazie ai cittadini che stanno diventando sempre più attenti e competenti nel differenziare i rifiuti che producono, ai continui investimenti in tecnologia per aumentare la qualità dei polimeri riciclati e al supporto offerto alle aziende che si avvicinano per la prima volta al mondo del riciclato. Affinché questa tendenza si consolidi, è importante che il sistema nor- mativo e di certificazione garantiscano la provenienza e la conformità del materiale riciclato.
In uno scenario dove la sostenibilità ambientale è una delle principali direttrici strategiche globali, e in cui i cittadini consi- derano ormai i rifiuti come risorse da valorizzare, il futuro è dunque nell’uso sempre più diffuso e consapevole di plastica post consumo in tutti gli ambiti affinché i prodotti siano sem- pre più sostenibili, tracciabili e certificati, in una parola più sicuri per il pianeta ed i suoi abitanti. Una strada che Montello, grazie a mio padre, ha intrapreso 25 anni fa, ricorda con orgo- glio Francesca Sancinelli.
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